Ascalesi nel caos

Sono giornate convulse per l'Ospedale Ascalesi di Napoli. Pazienti parcheggiati da giorni in attesa di una operazione che non arriva, sale operatorie dichiarate inagibili, gravi carenze nei laboratori con conseguente rallentamento dei servizi, medici incapaci di fornire risposte agli ammalati su tempi e modalità di intervento.
La denuncia viene dal Comitato d'agitazione dei lavoratori dell'Ascalesi, che ha allo studio un'azione di mobilitazione sulla falsa riga di quanto accaduto nei mesi scorsi per l'adiacente Ospedale Annunziata. Nel giro di pochi mesi l'ospedale, che vanta risultati di eccellenza in diverse specialità, si sta progressivamente bloccando per una serie di incredibili eventi in apparenza casuali.
SALE OPERATORIE INAGIBILI - Le sale operatorie di un plesso inaugurato pochi anni fa, sono state dichiarate inagibili per il mal funzionamento dell'aria condizionata. Per ripristinare l'operatività si è messa in moto una gara d'appalto per il reimpianto di un nuovo sistema di filtraggio e condizionamento in un ambiente in cui la temperatura dell'aria e il suo controllo è fondamentale per garantire l'asepsi.
La conseguenza è il blocco per almeno tre mesi delle attività chirurgiche.

LABORATORI - Per lo stesso problema è in grave difficoltà il laboratorio di virologia, che è costretto a inviare altrove i prelievi sia esterni che dei pazienti ricoverati.

CARENZE DI PERSONALE
- Le attività ospedalierie - continua la denuncia dei lavoratori dell'Ascalesi - sono ulteriormente minacciate dalla carenza di personale maturata in seguito al pensionamento di diversi infermieri e medici in settori strategici, non rimpiazzati: il reparto di Chirurgia toracica è chiuso dalla fine del 2010, in difficoltà l'UOC di Anestesia e Rianimazione, mentre sono ancora vacanti i ruoli di primario dei reparti di Cardiologia, Urologia e Radioterapia.

Il costituente comitato di agitazione si chiede se tutto ciò "avvenga per caso o se piuttosto esista un piano per far precipitare la situazione portandola fino a un punto di paralisi che giustificherebbe la chiusura dell'Ascalesi e l'utilizzo di personale presso altri presidi, probabilmente più protetti da coperture politiche". Del resto l'Ospedale Annunziata ha rischiato la chiusura fino a poche settimane fa e la grande mobilitazione che ne è scaturita, ha portato sì alla salvaguardia della struttura, ma probabilmente ha lasciato inevasa l'esigenza di tagli alle strutture che ora si vorrebbe individuare altrove. Proprio seguendo l'esempio dei lavoratori dell'Annunziata, sostenuti dai cittadini, si vuole ripercorrere la strada della mobilitazione prima che sia troppo tardi e ci si trovi dinanzi a un relitto da rottamare.

Al momento a pagarne le conseguenze sono i degenti costretti a lunghe permanenze in ospedale, senza poter essere operati. Una situazione che si fa di ora in ora sempre più insostenibile, con il caldo opprimente di questi giorni che rende ancora più difficile la vivibilità all'interno delle stanze.

Lunedì 18, alle ore 11, presso i portici dell'ingresso, assemblea per decidere la strategia per uscire da questo pantano.
Paolo Carotenuto
18 luglio 2011